Nata a Saumur in Francia il
19 agosto 1883,
Gabrielle Bonheur Chanel,
chiamata Coco, reminiscenza del suo passato di cantante, è
stata la stilista francese capace di rivoluzionare il concetto di femminilità e
di imporsi come figura fondamentale del fashion design, fondando la nota casa di moda che porta il suo
nome, Chanel.
Coco ebbe un’infanzia umile e triste, trascorsa in
orfanotrofio, diventando in seguito una delle più acclamate creatrici di moda
del secolo scorso.
All’età di 18 anni lavora presso un
negozio di biancheria e corredi sposa, inizia la sua carriera disegnando
cappelli.
Nell’abbigliamento Chanel rimpiazza il
poco pratico vestiario, eredità della bella époque, estendendo l’uso del Jersey che divenne di moda proprio
grazie a lei, impiegandolo nelle sue creazioni; una stoffa che può esser ottenuta
da qualsiasi fibra tessile come cotone, lana e viscosa.
L’inserimento di una maglia lavorata a
mano e in seguito confezionata a livello industriale, fu una delle più grandi
innovazioni proposte dalla stilista.
Anche la bigiotteria suscita grande successo: le tanto amate perle, simbolo
di fascino ed eleganza, lunghe catene dorate, gemme vere e false assemblate
insieme, i cristalli.
“Vero o falso” non aveva importanza per
Coco perché il gioiello non deve esser fatto per provocare invidia, al massimo
stupore.
Nel 1923
esce sul mercato uno dei suoi prodotti di punta: Chanel N.5
La sua fragranza, totalmente innovativa,
è definita “astratta”, realizzata artificialmente con molecole sintetiche, un
nuovo ideale di profumo fatto per la donna che deve profumare della sua
femminilità e non di rosa.
La fine della prima guerra mondiale creò
un’inevitabile frattura tra la vecchia e la nuova generazione dando vita al
nuovo modello della donna emancipata.
In
Francia conosciuto come garçonne,
mentre nei paesi anglofoni prese il nome di Flapper.
Lo stereotipo della “ragazza moderna” fu messo
ancora più in risalto grazie alla letteratura, come nel caso del romanzo
scritto da Victor Margueritte La
Garçonne e dalle attrici del tempo come Louise
Brooks o Clara Bow.
L’ideale di femminilità sottile e
androgina, totalmente diverso dal passato, rende Chanel una dei maggiori
interpreti.
Non una sarta ma una creatrice di moda,
innovativa e rivoluzionaria, icona di stile ed eleganza, diventa immortale e
inconfondibile, per lei la donna in bianco e nero rappresentava la perfezione
assoluta anche a discapito del colore.
Chanel seppe dare alla donna del dopo
guerra quel vestitino nero, ispirato alla divisa delle commesse, la stilista infatti,
sosteneva che l’eleganza deve essere legata al libero movimento.
Per l’utilizzo di materiali umili Chanel
venne rinominata “ La regina del genre pauvre”, una povertà di lusso.
Creò
la nuova donna del XX secolo, moderna e snob, che sa affermare la propria
femminilità attraverso la rivisitazione di abiti maschili.
Con
l’avvento della seconda guerra mondiale, Chanel chiuse la maison per riaprirla
soltanto nel 1954, all’età di 71 anni.
Negli
anni della sua assenza, si affacciò nel mondo della moda Chistian Dior che aprì
il suo salone a Parigi.
Le sue creazioni
semplici, pratiche ma di lusso, mirano a livelli di perfezione con l’intramontabile
bianco e nero, un marchio sul cuore per tutti gli amanti del fashion.
« Coco
Chanel ha creato la nuova uniforme della donna moderna. »
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romanzo scritto da Victor Margueritte La Garçonne
Clara Bow
Louise Brooks