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mercoledì 28 febbraio 2018

INTERVIEW MARI CREA PHOTOGRAPHER BY GIORGIA DI GIORGIO


Era scritto nelle stelle che Mari dovesse diventare tra le fotografe torinesi più amate, il suo talento e la sua sensibilità artistica ha reso tutto questo possibile.
Il suo gusto raffinato, elegante e il suo stile rende ogni sua foto magica, le sue opere avvolte da un allure che rievoca il passato.
Tell us about yourself…
Parlaci di te…
(age and place of birth/occupation)

Età ...diciamo di mezzo, non più giovanissima, ma neppure da pensione. Logo di nascita: Torino. professione: fotografa di matrimoni, famiglia e ritratti.

 

When your passion for photography started and when it turned into a profession?
Quando inizia la tua passione per la fotografia e quando si trasforma in una professione?

Sono una decoratrice con una specializzazione in trompe l’oeil e decorazioni di pregio che , nel 2010, decise di aprire il suo blog per poter mostrare i suoi lavori di decorazione. Capii subito che per mostrare i miei lavori al meglio, dovevo imparare a fotografarli, perchè anche il lavoro più bello se fotografato male, non potrà mai rendere al meglio. Così m’iscrissi ad una scuola di fotografia e fu...amore al primo scatto! In poco tempo, fotocamera e obiettivi sostituirono colori e pennelli. Iniziai fotografando case ed oggetti di arredamento e, nel 2012, mentre ero in Toscana,per fotografare case, con una mia amica architetta con cui avevo in programma di scrivere un libro sullo stile shabby chic, mi chiesero di fotografare un matrimonio. Fu una bellissima esperienza, e le foto, pubblicate sul mio blog, mi portarono un’altra richiesta di servizio fotografico di matrimonio.
Capii che mi piaceva moltissimo e, senza nulla togliere alla foto di still life o di architettura, fotografare le persone, le loro storie e le loro emozioni, mi dava molta più gioia.
Decisi così che mi sarei specializzata nella fotografia di ritratto e di matrimonio. Studiai, frequentai corsi e workshop, anche con fotografi internazionali e lavorai come assistente per fotografi matrimonialisti.
Nel 2016, con l’apertura della partita iva, diventai, a tutti gli effetti, una fotografa professionista, specializzata in particolare in matrimoni e ritratti, ma anche in fotografia di coppia e di famiglia, di bambini e di gravidanza.

 

What difficulties did you encounter in your career?
 Quali difficoltà hai incontrato nella tua carriera?

La difficoltà più grande è emergere in un mondo che, a differenza di qualche anno fa, è popolato da “fotografi”. Tutti hanno accesso ad apparecchi in grado di catturare immagini, che siano fotocamere, tablet o cellulari di ultima generazioni, tutti si sentono fotografi.
Ma ottenere un’immagine, non è fotografare.
Fotografare significa catturare un’emozione, ogni immagine, deve, non solamente rappresentare un momento unico e irripetibile, ma anche raccontare, implicitamente una storia.
Distinguersi, trovare il proprio stile è molto difficile e bisogna essere sempre pronti a mettersi in gioco, a sperimentare e a cambiare...perchè la vita è evoluzione e cambiamento.
Ma la difficoltà più grande e farsi conoscere, farsi trovare e fare e far percepire il proprio valore, perchè le foto, per quanto belle possano essere, non si vendono da sole.


Did being a woman affected your business?
il tuo essere donna ti ha condizionato nella tua attività?

A parte, oggettive limitazioni fisiche non credo, anzi..per alcuni generi essere donna è un vantaggio.
Le spose ,soprattutto durante la preparazione, credo si sentano più a loro agio con una’altra donna, così le mamme affidano più volentieri i loro bambini e, soprattutto le loro figlie ad una fotografa e, nel mio caso, rivolgendomi, perlopiù, ad un pubblico femminile, credo che essere donna e mamma sia utile.

 
What are the subjects you love more immortalized in your photographs, outside work?
Quali sono i soggetti che ami di più immortalare nelle tue fotografie al di fuori del lavoro?

Domanda interessante. proprio recentemente ho pubblicato alcune fotografie scattate durante una vacanza a Stoccolma. ero nel municipio della capitale svedese, davanti a me avevo il mare e le isole dell’arcipelago, tutti erano rivolti verso questi bellissimi paesaggi, invece, io fotografavo...i matrimoni, spose, damigelle e piccoli invitati che correvano.
Certo quando non lavoro e sono in un luogo sconosciuto, mi capita di fotografare paesaggi, ma il mio soggetto preferito sono sempre le persone, la vita che scorre e gli occhi di bambini e anche di animali.
 

Studies and professional training ... What were they?
studi e formazione professionale

Avrei voluto frequentare il liceo artistico perchè ho sempre disegnato, dipinto e amato l’arte e, mio nonno materno era un pittore decoratore, ma, purtroppo, come capita spesso, quel tipo di formazione era sgradita a mio padre e dovetti ripiegare sul liceo scientifico e sulla facoltà di lettere moderne, che frequentai solo per tre anni, perchè nel frattempo mi ero sposata, avevo avuto un figlio e, purtroppo dovetti accettare un lavoro in banca che odiavo dal più profondo del cuore.
Dopo una grave malattia, che il lavoro aveva contribuito ad acuire, diedi le dimissioni e mi iscrissi ad un corso annuale post diploma per imparare il trompe l’oeil e la decorazione di pregio e poi...tutto il resto l’ho raccontato precedentemente.

 
What are the photographers on the international and national stage and that you have most influenced?
Quali sono i fotografi sulla scena internazionale e nazionale che ti hanno maggiormente influenzato?

Le miei prime muse ispiratrici sono state Susan Stripling per la fotografia di matrimonio e Sue Bryce per la ritrattistica.
Ora come ora, seguo molti altri fotografi, specialmente per la fotografia matrimonialista ed ho un po’ abbandonato la mia prima “maestra”, ma sicuramente è stata lei a darmi l’input per approfondire questo genere fotografico.
Sulla ritrattistica, Sue bryce è ancora il mio modello principale e, dal lontano 2013, decisi che volevo che i miei ritratti fossero particolari, ispirati ai quadri del passato.
Coniai anche una parola per definire questo stile: Retroreal.
E’ composta dalle parole retrò, quindi ispirazione al passato ed ethereal, quindi ricerca di un mood delicato e senza tempo.
Le mie signore Retroreal non hanno dei semplici ritratti, ma delle esperienze emotive.
Dopo un colloquio informativo e dopo aver analizzato le foto del soggetto da fotografare, io e le mie collaboratrici (parrucchiera, make-up artist e stilista) studiamo l’aoutfit ed il look più adatto, sempre tenendo conto che il risultato finale deve essere più simile ad un dipinto che ad un ritratto modernno.

What is for you the photography?
Cosa rappresenta per te la fotografia?

Ad oggi è, non soltanto il mio lavoro, ma è il mio chiodo fisso. ormai anche quando cammino per la strada, e vedo una persona, immagino come potrebbe essere fotografarla.
Guardo come luci ed ombre influenzano la scena e come tutto muta in relazione alle ore del giorno e al tempo atmosferico. Se vedo un luogo che mi colpisce particolarmente, immagino di poterci ambientare un servizio fotografico, insomma vivo di fotografia.
 
What were your most important projects?
and you have most loved?

Quali sono stati i tuoi progetti più importanti?
e che hai maggiormente amato?
A parte i matrimoni che io amo tantissimo e le fotografie di famiglia, i miei progetti più importanti sono legati alla ritrattistica.
Con i ritratti Retroreal 2016, ho realizzato due mostre fotografiche che mi hanno dato molta soddisfazione e che, spero, di ripetere.
 
What are your future projects?
Quali sono i tuoi futuri progetti?

Ho sempre moltissime idee, ma, spesso incontro difficoltà a metterle in pratica, perchè quasi sempre comportano l’aiuto di altri e, purtroppo non sempre le persone sono come si presentano.
Mi piacerebbe realizzare un servizio di destination wedding (sposi stranieri che scelgono di venire a sposarsi in Italia) insieme ad un’amica olandese e ampliare i servizi Retroreal magari renderli itineranti, in giro per l’Italia, affiancandoli a corsi di trucco e styling, magari proprio con te Giorgia.