I capelli rappresentano da sempre un fondamentale elemento di fascino
sia per la donna, che per l’uomo.
Possiamo osservare come nelle diverse epoche storiche, negli usi e
costumi dei popoli abbiano svolto un ruolo da protagonista.
Sin dalla preistoria la donna ha sempre dato grande importanza alla
propria chioma, reperti archeologici rinvenuti hanno permesso di capire che già
allora si utilizzavano pettini d’osso per abbellire le acconciature.
Le antiche popolazioni mesopotamiche, come quella sumera, prestavano
grande attenzione all’acconciatura e al trucco; dalle piccole
statue riesumate nell’antica città di Ur, si vede già l’utilizzo di
capigliature posticce arricchite con gioielli di alta oreficeria.
Nella tomba della regina sumera Shubad
fu ritrovata una scatola, contenente cosmetici ed eleganti ornamenti da
toletta.
Per gli antichi Egizi l'acconciatura era segno di differenziazione di ceto, la maggiore
elaborazione, costituita generalmente da parrucche e posticci, corrispondeva a
un migliore status sociale.
La civiltà egizia oltre a distinguersi dalle precedenti per la loro
stupefacente bellezza, era dedita curare quotidianamente trucco e acconciatura,
il modo per avvicinare l’aspetto umano alla suprema bellezza divina.
Le donne e gli uomini si radevano abitualmente, le parrucche erano molto
utilizzate, imitando i più comuni copricapo, rappresentavano un abbellimento
speciale.
Realizzate con pelo d’animale, fibre vegetali e capelli veri, assemblate
con cera d’api e resina, venivano abbellite con stoffe pregiate, gioielli,
trecce, cerchi metallici che avvolgevano il capo all’altezza della fronte.
I modelli cambiavano in base alle occasioni: abitualmente lunghe con
trecce o lisce, per le cerimonie e festività erano realizzate con capelli umani
con la riga in mezzo di media lunghezza che cingevano il viso.
La parrucca tripartita divisa in tre bande, era suddivisa sulla schiena
e sui due lati del viso ricadendo sul petto, essa appare nelle pitture
parietali delle tombe tebane.
Le donne amavano anche quelle di taglio corto con capelli tirati
indietro, lasciando le orecchie scoperte.
Le parrucche lavorate con cura e di bellissima fattura, sempre ornate e
profumate, erano per le classi più agiate motivo di vanto, un cono di grasso
profumato veniva posto sulle parrucche, con il calore del corpo si scioglieva
avvolgendo di aromi la testa e le
spalle, attraverso le pitture murali possiamo osservare che spesso nel cono
viene posto un fiore di loto.
In ginocchio davanti a lei è il defunto Sennedjem e sua moglie Ineferti.
Le figlie di Nefertiti verso il 1400 A.C. diedero vita alla moda del
cranio allungato, una deformazione dovuta all’intervento da parte dei medici,
per facilitare il parto delle sei bambine e rendere meno dolorose le doglie della
madre: Questo scatenò la realizzazione di false nuche che venivano applicate
alla testa mediante il trucco.
Nefertiti
Queen Nefertari of Rameses II
Le regine mostrano sulla parrucca un copricapo a forma di uccelli, con
un fermaglio detto urens a forma di serpente, simbolo di forza della vita e
della morte, le effigi del bue Api e di altri animali sacri.
La regina Cleopatra adorata dai grandi personaggi della storia, nel
culto di Iside portava sul capo una calotta d’oro con un Klaft, un copricapo di
tessuto rigato che legato intorno alle tempie ricadeva dietro alle orecchie, ricordava
le acconciature della Sfinge.
Una delle acconciature ”aristocratiche” più rappresentate nei dipinti
come nelle statue, aveva come simbolo un globo solare e lunare, piume maestose
e corna d’ariete.
La tintura utilizzava era l’henné che dava ai capelli neri un bellissimo
riflesso rosso, le donne egiziane usavano il nero solo per le parrucche, i
cosmetici per gli egizi erano considerati generi di prima necessità, compresi
nelle razioni distribuite ai lavoratori e nelle classi meno agiate.
Nel manifestare dolore e sofferenza gli egizi si radevano totalmente o
li lasciavano contrariamente crescere se avevano l’abitudine di radersi, si
soleva radersi completamente le sopracciglia o tutto il corpo nelle classi
sociali inferiori.
Possiamo
affermare che ancora oggi gli egizi rappresentano la massima espressione di
valorizzazione ed esaltazione del corpo, dando vita alla storia del trucco, dell’acconciatura
e della cosmesi.
Grazie per l'attenzione e il sostegno che date a questo blog!
A breve nuovi articoli dedicati alla storia dell'acconciatura...
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