Il sogno si fonde con la fotografia quando si osservano le opere della fotografa Mira Nedyalkova, poiché innamorata del suo straordinario lavoro, non ho potuto far a meno di condividerlo con tutti voi in un’intervista esclusiva che vi permetterà di conoscere questa bravissima artista.
Le foto di Mira superano i confini dell’immaginazione, i soggetti fluttuano in un mondo utopico dove tutti sogneremo di stare, le sue opere ci trascinano in questa dimensione trasferendoci profonde e dirompenti emozioni.
La parola all’artista!
Mi chiamo Mira Nedyalkova, sono nata e vivo a Sofia(Bulgaria).
Ho sempre amato la fotografia come arte, pero ho iniziato a dipingere,
ho studiato all'Accademia d’Arte di Sofia ed insieme a questo lavoravo come
modella. Più tardi nel 2008 ho scoperto la fotografia come strumento per poter
esprimere me stessa, così pian piano ho sostituito la pittura con la fotografia
che è diventata una parte fondamentale nella mia vita.
Nelle mie foto io uso il dolore come bellezza, l’erotismo come uno
sguardo psicologico sulla vita.
Una grande parte del mio lavoro è in acqua e questo certo non è
casuale. L’acqua per me è la Creazione.
La creazione, la vita, la forza...nasconde in se un enorme energia.
L’acqua porta il piacere, regala la vita, pero può’ essere anche una minaccia,
un pericolo.
Per me l’acqua è un elemento estremamente erotico appunto, con le
sensazioni opposte che porta con se.
L’acqua ci disseta e ci salva. Il bisogno di ognuno di noi e l’eterna
lotta di sfigurare, guarire il dolore, la tristezza, la solitudine...
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Mie lavori si possono vedere in diversi magazine - Coco Magazine, Dark Beauty Magazine, Kaltblut, Kock magazine,
Redox magazine, Wayfarer magazine, Institute magazine, Beautiful bizarre
magazine, Dodho magazine , L’oeil de la Photographie e tanti altri.
Tante delle mie foto sono stata usate per copertine di libri
e CD in Francia, Italia, Giappone e Stati Uniti.
Negli ultimi due anni ho fatto una mostra personale
a Sofia nel 2015 e nel 2016 ho partecipato ad una mostra internazionale a
Tokyo.
Interview Mira
Nedyalkova
By Giorgia Di
Giorgio
1 - Parlaci di te … chi è Mira?
(età/luogo di nascita)
Mi chiamo Mira Nedyalkova, sono bulgara e vivo a
Sofia.
Amo moltissimo l’arte in tutte le sue forme. Adoro gli
animali e vivo con tre gatti e un cane. Mi piace molto viaggiare, ascoltare
musica, stare al sole vicino il mare.
2 - I tuoi studi e formazione
Io dipingo sin da
piccola. Ho studiato all'Accademia d’Arte di Sofia ma la pittura non mi dava le
giuste soddisfazioni di cui avevo bisogno. Passare alla fotografia non è stata
pero una decisione, ma una conseguenza da quello che mi capitava nella mia
vita…infatti è successo tutto molto naturale. Per prima volta mi sono
avvicinata alla fotografia perché facevo la modella. Allora ho sentito per
prima volta la voglia di creare fotografie, perché non ero mai contenta delle
fotografie che mi facevano, sentivo che qualcosa mancava, non mi vedevo in
quelle foto, sentivo il bisogno di potermi esprimere meglio e in modo più
potente. Poi, dopo qualche tempo ho scoperto Photoshop come programma di
grafica e questo è stato un momento fondamentale per me. Quando ho visto le
potenzialità di questo programma, in me è nata subito la voglia di impararle e
usarle per creare la mia arte. Così è nata l’idea di collegare la pittura con
la fotografia e creare un mio modo di interpretare l'arte, mettendo in pratica
tutte le mie esperienze nel dipingere e nello stesso momento mettermi alla
prova con un’arte sconosciuta per me la Fotografia, che amavo da sempre ed in
qualche modo volevo avvicinarmi ad essa.
3 - Quando la fotografia entra a fare parte della tua vita e quando
diventa un lavoro?
L’arte della fotografia e l’arte in generale da sempre
fanno parte di me e della mia vita. Non riesco immaginarmi senza poter fare
questo, senza creare e parlare tramite le mie immagini.
Io ho un lavoro completamente diverso della fotografia e
questo mi permette di creare la mia arte liberamente solo per piacere e
passione, senza farlo diventare un lavoro, un impegno per guadagnare. Spero che
questo continuerà a essere così, perché non vorrei fare della mia più grande
passione un lavoro, vorrei tentare le due cose ben separate, per questo quasi
sempre rifiuto lavori editoriali o altri richieste lontani della mia
visione.
4 - Che cosa rappresenta per te l’arte della fotografia?
Il vero valore
dell’arte è quando ha qualcosa da dire, quando racconta, quando riesce a
comunicare. Parlando della mia fotografia: io uso il dolore come bellezza,
l’erotismo come un sguardo psicologico sulla vita. Cerco di conoscere e
osservare da vicino le nostre paure e desideri più nascosti in modo di
poterli accettare e viverle serenamente… La fotografia che faccio è come
terapia per me. Mi aiuta di conoscere e accettare me stessa così come sono:
guardando dentro di me, quello che porto nel mio cuore, quello che desidera la
mia anima. Tramite le mie foto io parlo di me, della mia visione sulla nostra
vita e il senso della nostra esistenza di come lo è per me.
5 - Come nasce l’idea del tuo progetto artistico e come prende
forma?
Ho nella testa l’immagine che voglio fare, una chiara idea
per il progetto che voglio realizzare. A volte faccio pure disegni veloci sulla
composizione, o scrivo delle frase che descrivano più o meno le scene. Posso
dire che ci sono casi quando il risultato finale è proprio quello aspettato da
me, ma in altri casi cambia completamente. Mi è capitato quando addirittura
quello che esce supera tanto le mie aspettative e certamente anche quando
rimango un po’ delusa. In ogni caso pero non mi pento mai, perché faccio quello
che mi piace moltissimo e imparo sempre qualcosa in più di me e della mia arte.
6 - Quali sono i tuoi progetti più importanti e ai quali sei più
affezionata?
Non ho un solo progetto a quelle sono affezionata o che ha
un’importanza maggiore.
Tutto quello che ho fatto è importante per me e ha il suo
valore. Se proprio devo dire una mia preferenza, sono forse più
affezionata ai miei progetti che realizzo sotto acqua, li mi sento più vicina a
me stessa e più libera ad esprimermi. Adoro anche gli animali e quando scatto
fuori acqua spesso fanno parte dei miei progetti, a quali rimango sempre
affezionata.
7 - Cosa ti affascina dell’elemento acqua che utilizzi spesso nelle tue
opere?
Prima devo dire che
ho scelto l’acqua come elemento fondamentale nella mia fotografia, perché ho
sempre amato l’acqua nella vita quotidiana e nella natura. L’acqua per me è
sempre stata un elemento tanto potente quanto fondamentale per la nostra
esistenza generale.
L’acqua è la
creazione, la vita e porta con se una energia enorme.
Nelle mie foto
cerco di rappresentare la vita reale in modo irreale ed in questo senso l’acqua
mi aiuta molto, perché crea sempre un atmosfera diversa, inaspettata, molto
vicina e nello stesso momento anche lontana del nostro mondo. Ecco perché è
molto importante dirlo che nella mia arte l’acqua non è l’obiettivo, ma è lo
strumento con cui riesco a creare l’atmosfera adatta per le mie immagini e
anche a riuscire trasmettere ancora più forte la mia idea.
8 - Quali sono le tue principali fonti d’ispirazione e gli artisti
che apprezzi di più?
In genere mi possono ispirare tante cose, come la musica,
un bellissimo film, la moda, certo anche diverse opere d’arte - classici o
contemporanei . Adoro Gustav Klimt e Egon Schiele. In senso più profondo m’ispirano
tutti gli aspetti della vita, la bellezza che ci regala insieme al dolore e la
tristezza che la accompagna. M’ispira l’erotismo come una parte fondamentale
della nostra esistenza e il ruolo importante che ha per noi. M’ispira la vita
per quello che è, il fatto che esistiamo qui ed adesso…il senso di tutto questo
e la morte in tutte le sue forme.
Come già
ho detto, io non fotografo per lavoro: la fotografia e’ la mia passione ed io
la vivo esattamente così. Posso dire che spesso non mi rimane tempo per
realizzare i miei progetti, proprio perché devo dedicare tempo anche al mio
lavoro, che come ho già detto e’ ben diverso della fotografia. Per questo
motivo dedico tutto il mio tempo libero a fare la mia arte e questo mi rende
felice e soddisfatta, direi che così ho trovato il mio equilibrio
9 - Pro e contro del tuo lavoro.
10 - Progetti futuri e anticipazioni
In genere non faccio progetti. Creo la mia arte per me
stessa, per potermi guardare dentro.
L’unico progetto più grosso che così posso chiamare e’
realizzare il mio primo libro – album fotografico con una selezione delle mie
foto.
Per il futuro non saprei dire molto, chissà… Di sicuro la
mia futura fotografia sarà sempre più sorprendente, magari tecnicamente
migliorata e sempre rappresentando il mio essere, il mio infinito bisogno di
capire la vita e me stessa in questa esistenza.
11- Consigli per i giovani che vogliono intraprendere questa professione.
Vorrei dire a tutti quelli che sentono bisogno di creare
(non importa in quale settore dall’arte) di non avere paura di essere diversi,
di sperimentare e rischiare. Per essere diverso, per avere il proprio stile
devi avere un certo coraggio di affrontare critiche e incomprensioni da parte
del pubblico. In ogni caso, quando un artista ha veramente qualcosa da dire,
troverà la strada adatta per farlo e sicuramente sarà apprezzato e valorizzato
per quello che è.
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